
Lo scorso anno la Fondazione Giuseppe Levi Pelloni ha avviato una stretta e proficua collaborazione con la famiglia del grande pittore Arturo Rietti (uno dei maggiori ritrattisti del Novecento) per la gestione, il recupero e la valorizzazione dell’archivio delle sue opere. La prima iniziativa frutto di questo rapporto è stata la serata organizzata sabato 22 dicembre 2018 presso la Sala Margana di Roma dedicata al maestro triestino, presentata a nome della Fondazione da Luciana Ascarelli e Pino Pelloni.
L’evento, ideato da Anna Caterina Alimenti Rietti e da Yardenith Rietti, si è avvalso del contributo critico di Enrico Lucchese, delle letture di Aldo Minghelli e delle musiche eseguite al pianoforte da Claudia De Leo. In questo video, mostrato in occasione dell’evento, si possono ammirare alcune delle maggiori opere dell’artista giuliano. La gallery è accompagnata dalla Sonata n. 15 in D maggiore di Ludwig van Beethoven eseguita da Karine Gilanyan.
Chi è Arturo Rietti
Arturo Rietti ( Trieste, 3 marzo 1863 – Fontaniva, 6 febbraio 1943), figlio ultimogenito di Alessandro Riettis, un commerciante ebreo di Zante, e di Elena Laudi, cresce in un ambiente cosmopolita, parla sin da giovanissimo il francese e il tedesco. Fu un convinto irredentista. Tra il 1882 e il 1884 è presso il fratello maggiore Riccardo a San Giovanni Valdarno, dove dipinge in stile verista contadini e operai nei borghi della Toscana.

Pur non seguendo un regolare percorso formativo in pittura, è influenzato dai pittori triestini della generazione precedente e dalle tematiche della “pittura di genere” realista auspicato da Telemaco Signorini (numerosi schizzi a carboncino e a matita di questi anni manifestano l’interesse per i volti e gli atteggiamenti della gente comune). Nonostante il parere contrario dello zio Vitale Laudi, suo tutore dopo la morte del padre, sostenuto dalla madre e dalla nonna, nel 1884 si iscrive all’Accademia di Monaco di Baviera dove frequenta le lezioni di Franz von Defregger e del greco Nikolaus Gysis ed entra in contatto con altri artisti triestini, come Umberto Veruda e Richard Carniel, senza trascurare di tirar di scherma.
Si sposta quindi a Milano dove affina la tecnica di disegno, che diviene più rapida e incisiva, e adotta la tecnica del pastello. Nel 1887 espone presso la Permanente. Ha contatti con i pittori Mosé Bianchi, Pompeo Mariani e Ambrogio Alciati stringendo amicizia con Emilio Gola e lo scultore Paul Troubetzkoy. Nel 1889 ottiene la medaglia d’argento all’Esposizione Universale di Parigi e nell’ultimo decennio dell’Ottocento espone a Monaco, al Glaspalast e alla Munchen Secession.

Con il suo “Studio di giovinetta” si aggiudica all’Esposizione del 1891 la medaglia d’oro di secondo grado, utilizzando una tecnica mista del pastello e della tempera. Alterna soggiorni a Trieste e a Milano e nel 1903 espone a Vienna presso la galleria “Miethke” diciassette opere a pastello. Antifascista sin dall’inizio continua a girare da una città all’altra, pur restando fortemente legato a Trieste dove si trasferisce nel 1933 e dove nel 1936 espone ancora presso la galleria “Trieste”. Le leggi razziali del 1938 lo mettono i serio pericolo e, indignato ed amareggiato, alla morte della moglie, Elena Riva, nel 1940 si trasferisce a Milano che poi lascerà per rifugiarsi presso la famiglia Gallarati Scotti a Fontaniva, allora ritrovo di intellettuali antifascisti, dove morirà il 6 febbraio 1943. La più grande collezione pubblica delle sue opere è custodita oggi al Museo Revoltella di Trieste.
ARTURO RIETTI E IL SUO TEMPO
Convegno di studi a 150 anni dalla nascita
Da questa sezione è possibile accedere a tutti i contributi del Convegno dedicato ad Arturo Rietti che si è tenuto presso il Palazzo Economo di Trieste il 17 e il 18 ottobre 2013. Il progetto dell’iniziativa e gli atti sono stati curati da Luca Caburlotto (Direttore del Polo museale del Friuli Venezia Giulia) e dallo storico dell’arte Enrico Lucchese per l’editore Arte Ricerca & Circolo Artistico di Trieste (sito web www.artericerca.it).
Il convegno ha indagato a fondo sulla personalità artistica di Rietti, consentendo al tempo stesso – come ha scritto nella presentazione Luca Caburlotto – di aprire nuovi spunti di lettura anche sulle vicende che caratterizzarono l’epoca in cui visse, nei contesti che gli furono propri.
Luca Caburlotto – Introduzione
1. Luca Bellocchi – Tra Milano, Trieste e Lussino nei dintorni del ‘900
2. Cristina Benussi – La letteratura triestina al tempo di Rietti
3. Giovanni Bianchi – Arturo Rietti alle Biennali di Venezia
4. Isabella Collavizza – Scrittura privata e disegno nelle carte di Arturo Rietti
5. Francesca De Bei – Arturo Rietti a Trieste tra negozi di belle arti e gallerie private
6. Marco Favetta – Arturo Rietti tra Milano e Fontaniva
7. Stefano Franzo – Rietti ritrattista altoborghese e la moda
8. Maria Beatrice Giorio – Arturo Rietti e il japonisme, una vita
9. Lorella Giudici – Rietti e Troubetzkoy. Tracce di una storia artistica e umana
10. Susanna Gregorat – Arturo Rietti al Museo Revoltella
11. Maurizio Lorber – Arturo Rietti e i volti del mondo di ieri
12. Enrico Lucchese – Arturo Rietti e Giacomo Puccini, storia di un’amicizia
13. Beatrice Malusà – Arturo Rietti e le esposizioni triestine
14. Olga Melasecchi – Arturo Rietti nella Roma dannunziana tra Trilussa, Albert Besnard e Cesare Pascarella
15. Eliana Mogorovich – Spigolature sulla ritrattistica tra fine Ottocento e inizi Novecento
16. Barbara Sturmar – L’amicizia tra Arturo Rietti e Italo Svevo
17. Mauro Tabor – Arturo Rietti, la persecuzione dell’espresssione e del pensiero. L’applicazione delle leggi razziali nelle arti
18. Valerio Terraroli – Arturo Rietti e il clima artistico milanese tra fine Ottocento e inizi Novecento
19. Alessandra Tiddia – Arturo Rietti fra Monaco e Vienna
20. Anna Caterina Alimenti Rietti – Dopo aver copiato un notes del Maestro
La Monografia dedicata ad Arturo Rietti
Qui è possibile scaricare gratuitamente la monografia del prof. Maurizio Lorber Arturo Rietti. Collana d’Arte CRTrieste, 2008 (pagine 253). Ebook in formato pdf.
Da AGHIOS – Quaderni di Studi Sveviani (Campanotto Editore)
Barbara Sturmar – Italo Svevo e Arturo Rietti: storia di un’amicizia
Barbara Sturmar – Due lettere inedite di Italo Svevo ad Arturo Rietti e un biglietto di Ottavio Schmitz
Da Conversazioni d’Arte in Sicilia
Daniela Scandariato – Ritratti del tardo Ottocento nel legato testamentario del maestro Antonio Scontrino: Medardo Rosso, Paolo Troubetzkoy, Arturo Rietti