Anche Fiuggi, unica località del Lazio insieme a Roma e per il dodicesimo anno consecutivo, celebrerà la XXIII edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica. Promossa da sempre dalla Fondazione Giuseppe Levi Pelloni ospiterà un convegno e la consegna del Premio Menorah di Anticoli domenica 18 settembre (ore 10,30) presso la Sala Consiliare del Comune di Fiuggi.
La manifestazione, coordinata e promossa in Italia dall’Ucei, è patrocinata dal Ministero dell’Istruzione, dal Ministero della Cultura, dall’Anci, dall’AEPJ e dal Conseil de Europe.
All’iniziativa aderiscono ventisei Paesi europei e oltre novanta località italiane, ha quale tema a fare da fil rouge tra tutti gli eventi il “Rinnovamento”. Un invito a pensare nuovi modelli di convivenza e di sviluppo, di fronte alle grandi e difficili sfide del nostro tempo.“Città capofila”, il luogo dove la mattina di domenica 18 settembre sarà inaugurata ufficialmente la manifestazione, sarà quest’anno Ferrara, sede di un’antica e importante comunità ebraica, che oggi inoltre ospita uno dei più importanti musei ebraici italiani, il MEIS – Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah.
Il tema del convegno di Fiuggi, intitolato “Fiuggi indossa la kippah nel segno del Rinnovamento”, pensato da Pino Pelloni e da Luciana Ascarelli, vede come relatori Franca Eckert Coen, Biagio Cacciola e Gertrud Wiedmer. I saluti istituzionali saranno portati dal Vice Sindaco di Fiuggi Marilena Tucciarelli e dal Vice Presidente della Provincia di Frosinone Luigi Vacana.
“Fedeli al dettato di Piero Calamandrei – sottolinea lo storico Pino Pelloni a nome della Fondazione di cui è Segretario Generale – che vedeva nella scuola l’organo centrale della democrazia attraverso il quale la Repubblica diffonde la cultura e il senso civico che soli consentono al progetto costituzionale di camminare sulle gambe dei suoi giovani e realizzarsi, vi invitiamo ad un momento di riflessione e ad un “percorso identitario e comunitario insieme, su quella che dovrebbe essere una missione educativa all’insegna di un nuovo patto di conoscenza di concerto con tutti gli attori del mondo della formazione e della cultura”.
Pensare insieme, nel segno del Rinnovamento, una Repubblica, fondata sulla scuola, oltre che sul lavoro e sulla tolleranza, che ci dovrebbe vedere impegnati, come cittadini e come organizzazioni, in un nuovo patto della conoscenza destinato ad offrire opportunità di crescita alle ragazze e ai ragazzi. Ci dovrebbe vedere impegnati a essere una società capace di fare “educazione diffusa”, sconfinata, fuori dalle mura scolastiche. Sempre e comunque. E nel segno del rinnovamento.