A Villa Santa Lucia il diario postumo di Lelio Aureli e la testimonianza di Elda Citoni

A Villa Santa Lucia il diario postumo di Lelio Aureli e la testimonianza di Elda Citoni

L’evento nel quadro delle iniziative della Fondazione Levi Pelloni per il Giorno della Memoria

In occasione del Giorno della Memoria, che il 27 gennaio ha commemorato i 78 anni dall‘avvenuta liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, è stato presentato da Pino Pelloni e Paolo Aureli il diario postumo di Lelio Aureli “Deportazione a Cassino-Aspetti della dominazione tedesca in Italia”, presso la Sala multimediale della Scuola Media Pittoni di Villa Santa Lucia.

Hanno partecipano all’incontro, introdotto da Antonio Pittiglio presidente della Ora et Labora e dai saluti del preside Pietro Pascale, il giornalista e scrittore Fernando Riccardi, la testimone della persecuzione ebraica Elda Citoni e Paolo Aureli.

Il diario tenuto da Lelio Aureli racconta la sua cattura da parte dei tedeschi avvenuta a Labico e la sua deportazione forzata verso Cassino sotto le bombe alleate, attraverso paesi distrutti e popolazioni allo stremo.

Il diario, custodito gelosamente per anni in una cartellina azzurra, è stato restituito dai figli Claudio e Paolo a tutti noi come testimonianza di una drammatica vicenda personale che va ad inserirsi di diritto nelle tante pagine della storia nazionale.

Le paginette vergate a mano da Lelio Aureli e finora confinate ad una sola lettura domestica conducono il lettore lungo un desolato viaggio all’indietro, da Labico a Cassino verso Sud. Verso paesi già distrutti, il dramma degli sfollati, la violenza tedesca, gli stupri selvaggi e i bombardamenti degli Alleati.

Un racconto gelosamente conservato nella sua memoria: ora per ora, giorno per giorno, paese per paese, nome per nome dal 19 novembre 1943 al 24 febbraio 1944. Una scrittura sofferta, veloce, ripetitiva ma che nell’insieme detta il ritmo, quasi documentaristico, degli eventi vissuti.

Molto seguita dai ragazzi la testimonianza di Elda Citoni che ha raccontato le vicende della sua famiglia costretta a nascondersi a Roma per evitare di essere presa dai tedeschi e condotta nei campi di sterminio. Lei, allora bimbetta di 8 anni, e le sue tre sorelle nascoste in un convento di suore al Trionfale mentre padre, madre e un fratello costretti per nove lungi mesi a cambiare ben venti volte nascondigli e giacigli. Sino alla Liberazione e al ritorno alla libertà. L’incontro, ricco di domande da parte di giovanissimi allievi ben preparati da solerti insegnanti, si è concluso con la piantumazione di un albero di ulivo nel giardino della scuola.