Progetto TELL YOUR STORY
Gli ultimi due incontri per il Progetto Tell Your Story, sviluppato nell’ambito di Erasmus +, hanno avuto luogo nei giorni 3 e 4 aprile nella sede di rappresentanza della Fondazione Giuseppe Levi Pelloni in via Vittoria a Roma. Hanno partecipato: Alina Stadnik, Augustyn Rak, Sieńko Krzysztof e Sieńko Mirosław di Fundacja CREATOR (Polonia), Ruta Pels e Leonid Smulskiy di Eesti People to People (Estonia), Pavel Smulski and Tamar Khatiashvili di MITRA France, Mark Causon di GENISTA (Malta), Pino Pelloni, Luciana Ascarelli, Sebastiano Catte, Margherita Ascarelli e Rossana Scazzocchio della Fondazione Giuseppe Pelloni (Italia).
Dopo il discorso di benvenuto ai partecipanti di Luciana Ascarelli, è intervenuta Alina Stadnik (Polonia), che ha sottolineato le finalità del progetto e le azioni da seguire per completarlo, in particolare con la produzione di video, presentazioni e azioni di disseminazione sul web e sui social network.
Successivamente ha parlato Pino Pelloni, presidente della Fondazione Levi Pelloni, che ha svolto una relazione sul tema: “Media e insegnamento della Storia”. Nel suo intervento Pelloni ha affermato che l’Europa deve recuperare lo spirito di coloro che hanno saputo sognare e progettare un’integrazione di popoli e, dopo la tragedia dei due conflitti mondiali, sono stati capaci di superare gli individualismi, le litigiosità e il baratro dei proclami vuoti. Tra questi ha citato padri fondatori come De Gasperi, Schumann e Adenauer e le riflessioni di Altiero Spinelli, di Luigi Sturzo, di Luigi Einaudi, in quanto teorici e ispiratori; di Jean Monnet e di Paul Henry Spaak per il loro contributo alla causa europeista. Spalancare il cielo sull’Europa sta a significare il recupero dello slancio etico e spirituale con proposte politiche che abbiano come orizzonte il bene comune.
Sebastiano Catte ha quindi illustrato, con la proiezione di alcune slide, le attività della Fondazione Levi Pelloni sui temi più strettamente legati al progetto Tell Your Story, in particolare riguardo al corso “Digital Literacy nell’educazione degli adulti” uno dei primi proposti dalla “Università Popolare del Novecento”, che la fondazione Levi Pelloni ha da poco avviato in modalità e-learning attraverso un adattamento della piattaforma “Moodle”. Lo scopo dei corsi è quello di garantire una formazione continua, rivolta a un pubblico adulto, mettendo in evidenza i molteplici aspetti dell’alfabetizzazione digitale.
Il quadro di riferimento è quello della transizione dalla “literacy” alla cosiddetta “digital literacy”. L’obiettivo è una alfabetizzazione attiva che consenta agli individui di migliorare la propria capacità di pensare e di utilizzare in maniera più consapevole gli strumenti della tecnologia più avanzata. Un processo che include la capacità di applicare le conoscenze e utilizzare i metodi e gli strumenti più appropriati. Il corso mira pertanto a favorire un uso corretto del web e dei social media, mostrando ad esempio come sia possibile individuare le “fake news” e le campagne di disinformazione. Un fenomeno non nuovo ma che oggi si manifesta in maniera molto pervasiva proprio grazie alla diffusione capillare dei social media, soprattutto di Facebook.
Quindi Pavel Smulsky (MITRA France) ha introdotto alcuni materiali per le attività locali e trasnazionali e lo scambio di buone pratiche nell’ambito del progetto “Tell Your Story”.
Pavel ha focalizzato il suo discorso sulle tecniche incentrate sul potere della narrazione. I ricercatori hanno dimostrato infatti che i nostri cervelli sono programmati per ricordare storie che più amiamo. Il rappresentante francese si è quindi soffermato a questo riguardo sulla teoria dei “6 cappelli” di Edward De Bono, ideatore del progetto CoRT (Cognitive Research Trust) per le scuole (il programma maggiormente utilizzato a livello internazionale per l’insegnamento delle abilità di pensiero) e padre del “pensiero laterale”, un metodo che permette di abituarsi a pensare con sei modalità diverse e in maniera più efficace. Ogni modalità è stata equiparata ad un cappello che si mette e si toglie in base alle necessità. I cappelli sono sei, colorati con colori simbolici.
La sessione si è conclusa con la presentazione dell’elaborato finale, preparato da Mark Causon (Malta) e con la discussione tra tutti i partecipanti.
Progetto EDIF
I partner europei convenuti a Roma per il progetto EDIF si sono incontrati il 5 aprile presso la sede di rappresentanza della Fondazione Levi Pelloni di via Vittoria, dove sono stati accolti dal presidente Pino Pelloni, la vice presidente Luciana Ascarelli, Anna Caterina Alimenti e Rossana Scazzocchio. Erano presenti, tra gli altri Alina Stadnik and Włodzimierz Stadnik (Fundacja Euro-Form, Poland), Augustyn Rak and Krzysztof Sieńko (Fundacja Integracji Społecznej FIS, Poland), Pavel Smulski and Tamar Khatiashvili (MITRA France, France), Ruta Pels e Leonid Smulskiy (Mittetulundusühing Mitra, Estonia), Alexandra Guerreiro, Maria José Garcia Pinheiro e José Silveira (Associacao dos Artesaos da Regiao de Lisboa, Portugal), Tyllianaki Eirini e Drakaki Maria (European Prospect Ltd., Greece), Yolanda Fernandez (Ecosistemas Virtuales Modulares SL EVM, Spain).
La mattinata è trascorsa con le presentazioni dei vari report prodotti dai partecipanti, sui quali i convenuti hanno espresso valutazioni e considerazioni. Dopo i saluti della vice presidente Luciana Ascarelli, Alina Stadnik (Polonia) ha svolto alcune considerazioni generali sul progetto e ha ricordato gli impegni a cui tutti i partecipanti saranno chiamati ad assumere in vista dell’ultimo incontro, che si svolgerà il 28 e 29 giugno a Lisbona. Ogni partner dovrebbe portare diversi prodotti con motivi popolari (gioielli, vestiti, borse …) del proprio paese per allestire una vera e propria un’esposizione.
Alexandra Guereiro (Portogallo) ha mostrato i risultati del progetto in corso dopo 20 mesi di collaborazione. Ruta Pels (Estonia) ha illustrato una brochure basata su motivi etnografici negli abbigliamenti moderno di tutti i paesi partner. Tutti i paesi hanno offerto un loro contributo. La prima parte della brochure è dedicata alla storia, la seconda parte ai vestiti e ai motivi moderni in ogni paese.
Nel pomeriggio del 5 aprile i partner si sono recati presso i laboratori dell’Accademia Koefia dove hanno potuto constatare le dinamiche didattiche, assistere alle lezioni degli allievi conoscere la storia di una delle più famose scuola di Alta Moda d’Europa.
L’Accademia porta il nome di Toni Alba Koefia, nata a Ravenna il 6 aprile 1913, e diventata punto di riferimento della Moda italiana. Negli anni ‘30/’40 diviene titolare di una casa di creazione di cartamodelli, prima a Forlì (Primaria Casa di Modelli) e poi a Ravenna. I suoi cartamodelli sono richiesti dalle migliori sartorie di tutta Europa. Con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale si trasferisce a Firenze insieme al marito Conte Ugo Brasini.
Dal 1951 l’Accademia Koefia prepara gli studenti attraverso un triennio fortemente orientato alla componente pratica del mestiere. Il percorso didattico è completo: dal progetto disegnato alla creazione del cartamodello; dal prototipo in tela sartoriale alla realizzazione dell’abito in tessuto con i criteri e le tecniche sartoriali dell’Alta Moda. Dal marzo del 2014 l’Accademia, accreditata presso E.A.B.H.E.S. European Accreditation Board of Higher Education Schools, rilascia il Bachelor Degree, equivalente a una Laurea Triennale con valore internazionale. Inoltre l’Accademia, per i laureati in Scienze della Moda o per tutti gli studenti che abbiano un BA italiano o estero, organizza un Master in Produzione di Alta Moda, un biennio dove gli studenti possono concentrarsi sulla realizzazione dell’abito con le tecniche dell’Alta Moda Italiana, dalla creazione del cartamodello alla confezione.
L’Accademia dall’anno scorso rilascia Bachelor e Master con valenza internazionale. Oltre agli ormai consolidati rapporti con il FIDM di Los Angeles e l’ESMOD di Berlino, ultimamente sta creando scambi di studenti con il JD DESIGN SCHOOL di Mumbai e con il BIFT di Pechino. Da Giugno 2015, l’Accademia ha ampliato i suoi spazi con una sede di 150mq poco distante dalla sede storica. Oltre ad offrire più spazio l’Accademia può riservare delle aule a un Laboratorio Aperto e continuo, punto di forza della didattica. Da settembre 2014 , inoltre, l’Accademia Koefia è partner Lectra.