La Giornata della Memoria, la tragedia delle Foibe, i libri di Luciana Ascarelli e Giovanna Napolitano, le Fosse Ardeatine, la Guerra delle parole al Liceo Turriziani, il 25 Aprile e Yom Ha Shoah 5782.
Il 2022 ha avuto inizio per noi con la ricorrenza del Giorno della Memoria che abbiamo celebrato presso l’Istituto Comprensivo “Corrado Melone” di Ladispoli e presso il Comune di Santa Marinella. Due appuntamenti distinti, uno rivolto ai ragazzi delle scuole e l’altro ai cittadini.
Ladispoli: il 16 ottobre 1943 raccontato dai ragazzi della Melone
In occasione della ricorrenza del Giorno della Memoria 2022, giovedì 27 gennaio, gli allievi della scuola secondaria di primo grado di Ladispoli, Istituto Comprensivo “Corrado Melone”, hanno voluto raccontare, con l’aiuto del loro insegnante di Arte, e attraverso una serie di pannelli in bassorilievo, la razzia del Ghetto di Roma del 16 ottobre 1943.
Lo storico Pino Pelloni e la professoressa Margherita Ascarelli della Fondazione Levi Pelloni, dopo il saluto di benvenuto del Dirigente scolastico Riccardo Agresti, hanno ricordato quel terribile giorno del 1943 attraverso le pagine di Giacomo De Benedetti ed Elsa Morante.
Definito “la prima memoria scritta della shoah italiana”, 16 ottobre 1943 di De Benedetti è la testimonianza letteraria della retata nazista nel Ghetto di Roma. In poche ore di una mattina d’autunno, le SS agli ordini del maggiore Kappler rastrellarono oltre mille ebrei italiani per indirizzarli verso i campi di sterminio. Queste pagine, scritte a pochi mesi dai fatti, rappresentano una delle rare avventure narrative di Giacomo Debenedetti, critico prolifico, studioso di Proust e Joyce e del romanzo novecentesco, editore e saggista. Un racconto che ricostruisce la “banalità del male” di uno dei momenti più neri della storia d’Italia, un testo esemplare tra letteratura e impegno civile che colpì le coscienze del tempo, su tutti Sartre e Sciascia, e che resta ancora oggi di ispirazione, per non dimenticare quello che è stato.
Margherita Ascarelli si è soffermata sulla pagina del romanzo “La Storia” che Elsa Morante dedica al rastrellamento del Ghetto di Roma e ha presentato ai ragazzi la famosa “Canzone di Carlotta” sempre della Morante che narra di una studentessa delle medie di Berlino, ragazzina ariana che, di fronte all’ordinanza di portare la stella gialla per tutti i Giudei, risponde con una disubbidienza straordinaria. Da quel giorno uscirà di casa con la stella gialla in petto, come una rosa e presto tutti a Berlino indosseranno la stella gialla. Le autorità non si capacitano di come siano aumentati i giudei a Berlino e di lì in poi avvengono una serie di fenomeni strani tra cui la discesa delle squadre angeliche al completo.
Il lavoro, ora presente nell’Istituto Melone, realizzato dagli allievi del professor Fabrizio Pompili ed intitolato “1022” è composto da cinque pannelli in cemento armato che raccontano il rastrellamento della mattina del 16 ottobre 1943 a Roma nel Portico d’Ottavia
I pannelli rappresentano cinque fotografie/cartoline trovate in un cumulo di macerie (la Memoria) e recuperate dall’artista e si presentano rovinate, lacerate, consumate come lo è ancora oggi l’animo del popolo ebraico. Nella prima c’è il Portico d’Ottavia, nella seconda il Portico e un camion militare, nella terza si vede un binario e la finestra di un possibile capannone del campo di sterminio, nella quarta la liberazione con il cancello aperto con di fronte un campo arato e una immensa montagna e nel quinto di nuovo il Portico d’Ottavia ma visto specularmente rispetto al primo perché i pochi sopravvissuti ebbero la vita sconvolta dall’esperienza del campo di concentramento mentre sui sanpietrini compare il numero 1022 come una pietra d’inciampo. Il lavoro tende a sottolineare come i luoghi debbano essere considerati i detentori della Memoria come monito per cui nessuno debba essere più privato di tutto e deportato per essere ucciso solo perché considerato diverso.
Nell’Aula Consiliare del Comune di Santa Marinella: “Ascolto, dialogo e accoglienza: il dovere della memoria”
“Ascolto, dialogo e accoglienza: il dovere della memoria” è stato il titolo del convegno, proposto dalla Fondazione Levi Pelloni, tenutosi nella Aula Consiliare di Santa Marinella, con la partecipazione del sindaco della cittadina balneare, avvocato Pietro Tidei, del Vescovo Monsignor Gianrico Ruzza, dello storico Pino Pelloni, della vicepresidente della Fondazione Levi Pelloni e del professor Livio Spinelli.
La conclusione dell’intervento di Pino Pelloni: “Il profeta Isaia aveva previsto un giorno in cui il leone e l’agnello sarebbero vissuti assieme. Non è ancora accaduto. Tuttavia esisteva uno zoo in cui un leone e un agnello vivevano nella stessa gabbia, e un visitatore chiese al responsabile dello zoo: “come ci riesce?”. Il responsabile rispose: “semplice, c’è bisogno di un nuovo agnello tutti i giorni!”. Eppure vi è stato un momento in cui il leone e l’agnello vissero assieme. Dove? Nell’Arca di Noè. E perché? Non perché si fosse realizzata un’utopia ma perché sapevano che altrimenti sarebbero annegati entrambi. I bambini si meravigliano del tempo che passa tanto quanto gli adulti. Che cosa succede a un giorno dopo che è finito? Dove vanno a finire i nostri ieri, con le loro gioie e i loro dolori? La memoria, coniugata con l’ascolto, il dialogo e l’accoglienza come da secoli raccomandato dai Maestri, ci aiuta a rievocare il passato e a costruire il futuro”.
La tragedia delle Foibe e l’esodo dei giuliano-dalmati con la Società di Studi Fiumani
Partendo dall’assioma, caro alla nostra Fondazione, che il ricordare è prima di tutto un dovere civico e morale per evitare il ripetersi di pagine tragiche che ancora oggi creano divisioni e rancori, il 10 febbraio presso la Sala Alessandrina del Museo dell’Arte Medica di Roma si sono incontrati Luciana Ascarelli,vice presidente della Fondazione, Franco Laicini della Società Studi Fiumani, Francesco Raponi dell’omonima Fondazione, lo storico Pino Pelloni e l’attrice Mariella Sapienza.
“Come per il Giorno della Memoria – ha spiegato Pino Pelloni– rifiutiamo la pedagogia dell’orrore e della compassione puntando tutto sulla pedagogia della verità. Della verità storica, fatta di carte e testimonianze, che nel nostro Paese è contesa da comunità non ancora pacificate con l’abusato refrain di tesi giustificazioniste o riduzioniste. Una lettura obiettiva e sincera degli eventi di quella terra e di quel periodo storico è necessaria al di là di leggi dello Stato che danno legittimità al ricordare”. Gli interventi di Luciana Ascarelli e di Francesco Raponi hanno assecondato l’intervento storico di Pino Pelloni mentre la testimonianza dell’esodo istriano-dalmata offerto da Franco Laicini è stato arricchita dalla lettura di struggenti brani dell’attrice Mariella Sapienza.
I libri di Luciana Ascarelli e Giovanna Napolitano
Dopo il successo della prima presentazione di “Almanacco dei giorni andati” tenutasi presso il Centro Anziani di Trastevere il 27 ottobre 2021, Luciana Ascarelli ha riproposto il suo libro, giunto alla terza ristampa, presso il Centro di Cultura Ebraica Il Pitigliani di Roma il 22 marzo 2022 e il ricavato della vendita è stato donato alla Deputazione Ebraica Assistenza e Servizio Sociale di Roma nelle mani del presidente Piero Bonfiglioli.
“Il mondo del Gattopardo” di Giovanna Napolitano Morelli è stato invece presentato mercoledì 27 aprile 2022 presso il teatrino della Federazione Unitaria Italiana Scrittori in Roma. Numeroso pubblico festante. Il libro, edito dalla linea editoriale “Festa Mobile” della Fondazione Levi Pelloni, è stato presentato da Luciana Ascarelli, Pino Pelloni e Luisa Preden.
78esimo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine
Giovedì 24 marzo abbiamo ricordato l’eccidio delle Fosse Ardeatine con la presentazione del libro di Pino Pelloni “Il tramonto dei Giusti. I crimini di guerra e resistenze europee al nazifascismo” e con il ricordo che Luciana Ascarelli ha fatto del medico legale Attilio Ascarelli, il professionista che ebbe il compito di riesumare, studiare e ricomporre i 335 martire delle Fosse Ardeatine.
Pino Pelloni ha ricordato, ai ragazzi del Liceo Galilei intervenuti all’incontro che si è tenuto presso l’Aula Consiliare del Comune di Santa Marinella, la storia della più giovane vittima dell’eccidio, un ragazzino ebreo, Michele Di Veroli. Ricordo sottolineato da canti risorgimentali e patriottici eseguito dal soprano Viviana Cuozzo.
Giornalismo al fronte, il conflitto delle parole
Pino Pelloni, venerdì 8 aprile, ha tenuto un incontro con gli allievi del Liceo Turriziani di Frosinone dedicato alla nascita giornalismo di guerra e ai grandi reporter dalla guerra di Crimea agli inquietanti scenari odierni dall’Ucraina.
Lasciando loro la testimonianze dei nostri Barzini, Napoligano e Montanelli e la grande lezione di Ryszard Kapuscinski: “Non posso raccontare come si muoia al fronte standosene seduto in albergo, lontano dalla battaglia. Che ne so di come si sta in un assedio, di come si svolge la lotta, di quali armi abbiano i soldati, di quali vestiti indossino, di che cosa mangino e che cosa provino? Bisogna capire la dignità degli altri, accettarli e condividere le loro difficoltà. Rischiare la vita non basta. L’essenziale è il rispetto per le persone di cui si scrive”.
Pesach 5782 con gli amici della Fondazione al Beth Hillel
La Festa della Liberazione
Il nostro Segretario Generale, Pino Pelloni, ha partecipato alla manifestazione del 25 Aprile in Largo di Torre Argentina insieme alle forze laiche e repubblicane in segno di solidarietà con il popolo ucraino.
Con l’ambasciatore Raphael Schutz ed Edith Bruck per Yom ha Shoah ve-ha Ghevurà alla Lateranense
Pino Pelloni e Luciana Ascarelli, in rappresentanza della Fondazione Levi Pelloni, sono stati presenti il giorno 28 aprile, alla cerimonia tenutasi presso la Pontificia Università Lateranense per ricordare Yom Ha Shoà Ve-Ha Ghevurà”, letteralmente “Giorno (del ricordo) della Shoà e dell’eroismo” 5782. Sono intervenuti l’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede Raphael Schutz, la scrittrice Edith Bruck, il biblista Mons. Antonio Pitta e il rettore della Lateranense Prof. Vincenzo Buonomo.
Calendario delle occasioni culturali e didattiche promosse o condivise