Il messaggio del Presidente del Senato al segretario generale della Fondazione Levi Pelloni

Il messaggio di saluto del Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati al convegno “La battaglia di Montecassino” che si tiene oggi 20 maggio 2019 presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica in Roma.

Gentile Segretario Generale,

desidero congratularmi per questo importante convegno, promosso dalla Fondazione Giuseppe Levi Pelloni, dedicato ai 75 anni della battaglia di Montecassino.

Precedenti impegni di carattere istituzionale non mi hanno consentito di accogliere il gradito invito a presenziare ai vostri lavori che, sono certa, sapranno essere preziosa occasione per richiamare l’attenzione delle più giovani generazioni su alcune delle pagine più drammatiche del secondo conflitto mondiale.

Pagine in cui la violenza della guerra emerge con tutta la sua forza distruttiva.

I duri combattimenti svoltisi tra le forze alleate e l’esercito tedesco tra i mesi di gennaio e maggio 1944, ai piedi e lungo le dorsali del massiccio di Cassino, sono stati e sono ancora oggetto di analisi e critiche da parte degli storici.

Controverso è, in particolare, il giudizio sull’opportunità e l’efficacia del bombardamento che rase al suolo l’antico monastero benedettino che da secoli dominava il massiccio di Monte Cassino, erroneamente sospettato di essere rifugio di alcuni reparti militari tedeschi.

Le vere vittime di quella drammatica pioggia di fuoco furono invece centinaia di civili che, tra le mura dell’abbazia speravano di aver trovato un riparo, un luogo di pace e una speranza di sopravvivenza.

Vittime senza divisa che la storia ha il dovere di ricordare ed onorare insieme alle spoglie dei tanti soldati di entrambi gli schieramenti che la guerra ha lasciato sui campi di battaglia.

Perché solo una memoria universale e condivisa del sacrificio di questi ragazzi, della sofferenza nelle trincee, della paura degli innocenti e di tutti gli orrori della violenza fratricida che in quegli anni ha lacerato il nostro Paese il mondo intero può consentire di comprendere e apprezzare pienamente il valore dei principi di pace e di fratellanza tra i popoli su cui si fondano oggi i nostro vivere comunitario e le moderne democrazie.

Con viva cordialità,

Maria Elisabetta Alberti Casellati