Gli artisti dell’Hatikva in mostra a Palermo

“Diaspora, identità e dialogo” è il titolo della mostra che quattordici artisti delll’Accademia dell’Haktiva presentano a Palermo in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica.

L’evento, promosso dalla Fondazione Giuseppe Levi Pelloni con la collaborazione del Centro Studi “Biblioteca della Shoah-Il Novecento e le sue Storie” di Fiuggi, registra l’intervento critico del professor Marcello Carlino, l’organizzazione di Lucia Di Miceli e vede la partecipazione di quattordici artisti: Franca Bernardi, Francesco Calia, Antonio Carbone, Lucia Di Miceli, Gabriella Di Trani, Salvatore Giunta, Silvana Leonardi, Rita Mele, Teresa Pollidori, Giuseppe Ponzio, Rosella Restante, Grazia Sernia, Marcello Rossetti, Oriano Zampieri. L’Accademia Hatikva è costituita da un gruppo di artisti, impegnati da diversi anni in ambito nazionale ed internazionale, che hanno scelto di intraprendere un percorso di valorizzazione di tutte le arti espressive nell’ambito delle arti visive. Di diversa formazione culturale e professionale, presentano a Palermo opere che ruotano intorno alla ricerca del segno, del colore e dello spazio.

Franca Bernardi

LA CADUTA – 2017 – due strati di Poliestere, collage con carta adesiva, tempera – cm 100×100

Franca Bernardi ha studiato all’Istituto Statale d’Arte di Roma dove ha trovato, come insegnanti, gli artisti dell’Avanguardia Romana degli anni ’60, dai quali ha assorbito il senso e il piacere della ricerca. All’Accademia di Belle Arti ha conseguito la laurea in Pittura con Mario Mafai e Marcello Avenali . Ha insegnato discipline pittoriche all’Istituto d’Arte poi al Liceo Artistico ed in seguito è stata titolare della cattedra di Pittura nelle Accademie di Belle Arti di Urbino e Macerata dove ha concluso la vivace e feconda esperienza dell’insegnamento. Non ha mai abbandonato il suo lavoro pittorico indagando vari materiali, la sua prima mostra personale è stata nel 1990 e da allora ha sempre esposto in Italia e in Europa. Nel 2002 il Kunst Museum di Holsterbro, in Danimarca, le ha dedicato una retrospettiva. In questi ultimi dieci anni la sua ricerca ha approfondito l’uso delle materie plastiche in varie installazioni e pittoricamente utilizzando la polvere di alluminio come un colore sul pvc trasparente e assemblandolo con altri strati di pvc colorato ottenendo incredibili effetti cromatici.

Francesco Calia

AL DI QUA – 2017 – stampa fotografica – su tela e acrilico cm

Nato a Roma, dove attualmente vive e lavora, nel 1989 articola la propria ricerca, coerentemente alle teorie del gruppo Artmedia, del quale è uno dei fondatori, impostandola sulla “amplificazione della memoria” delle immagini mitiche dell’arte occidentale: “.…..nei margini dell’opera compare, in fotocopia, come memoria e frammento il segno dei padri storici del ‘900 quali: Mondrian, Klee…..”. Successivamente sposta il percorso della ricerca ponendo l’attenzione verso il proprio vissuto; le immagini mediate della fotografia e rielaborate pittoricamente rappresentano-presentano spazi e situazioni direttamente vissuti, che diventano così luoghi che raccontano la centralità del quotidiano.

Antonio Carbone

DIASPORA 02 – 2017 – carta Fabriano, inchiostro, vernice ceramizzante, montata su tela – cm 100×100

Nato a Tricarico (Matera) si laurea a Perugia in Scienze naturali. L’impegno artistico è una costante della sua attività. Nella pittura spazia tra linguaggi differenti ed innovativi. La sua arte iniziale si ispira al realismo meridionalista di Levi, Guerricchio e Treccani,che frequenta. Poi evolve verso l’espressionismo astratto , l’arte concettuale, la poesia visiva. Nella chiave dell’astrattismo puro, unica coordinata reale per Antonio Carbone è lo spazio:uno spazio mentale,inteso nella sua dimensione concettuale e teorica che supera la tridimensionalità oggettuale per costruire una spazialità ideale. ( Roberta Pagani). L’attuale ricerca si concentra sul segno, la scrittura e gli alfabeti, in tutte le loro forme di espressione, in una trasmutazione di significati e significanti che portano, come nel caso “delle Tabulae e delle Trans-Scritture” a composizioni di equilibrio estetico ed artistico .Carbone procede da composizioni con segni elementari verso immagini sempre più complesse realizzando, su carta e su collage scritture criptiche dal valore simbolico come ricerca di moderni linguaggi espressivi, anche sotto forma di pittogrammi, ispirandosi alle forme di scrittura araba, ebraica, greco antico, cuneiforme e sumero- accadiche. E’ una ricerca lenta,costante di una sorta di “ipertesto”delle scritture antiche che travalica il significato contingente e prosaico ….Una sorta di antropologia artistica in cui i requisiti principali di indagine sono la sensibilità dell’artista,l’allenata capacità introspettiva e il suo senso estatico (Laura Turco Liveri). Sono superficie a rilievo che intrecciano segni e scritture monocromatiche, di grande purezza , dove la ripetizione dei pieni e dei vuoti determina delle ritmiche rilievografie che rinviano a criptici codici e scritture. Sono opere su carta che danno vita ad una poetica in cui il testo-simulato e senza un significato semantico- diventa immagine. Peraltro con la luce radente si determina un sistema di luci ed ombre fluttuanti sulla superficie della carta , espressione di una condizione in continuo divenire ed una estraniante immediatezza visiva. La sua ricerca spazia anche nello sviluppo di una indagine sul rapporto tra segno artistico e rappresentazione delle mappe. Sono queste opere, realizzate manipolando atlanti e vecchie carte geografiche, espressione del rapido e a volte tumultuoso mutare dei paesaggi e della loro rappresentazione in rapporto alla presenza antropica sulla terra. Contemporaneamente, Carbone realizza anche lavori calcografici, utilizzando materiali diversi: lastre di piombo, di zinco e di plexiglas e sculture in piombo e cera.

Lucia Di Miceli

ESODO – 2017 – acrilici su cartone e legno – cm O 60 su 100×100

Nata a Palermo, giovanissima si trasferisce a Roma dove frequenta il Liceo Artistico e la Facoltà di Architettura. Negli anni ’80 lavora nel campo dell’architettura di interni per una compagnia alberghiera internazionale e nel 1990, a Roma, apre la Zenit, agenzia pubblicitaria, che opera fino al 2001. Nel corso degli anni partecipa a mostre collettive in tutta Italia e nel 2009, a Termoli, con l’artista Nino Barone, fonda l’associazione culturale Officina Solare e l’omonima Galleria, attiva fino al dicembre 2014, anno in cui torna a risiedere a Roma. In Molise le vengono commissionate alcune opere pubbliche: la statua di “Celestino V” in bronzo nella piazza di Sant’Angelo Limosano; la Pala “Madonna con Bambino” per la chiesa Immacolata Concezione di Riccia; la “regione Emilia Romagna” per “Valturnant – 20 artisti per l’Italia” per il monumento all’Unità d’Italia nella piazza di Rocchetta al Volturno. Nel 2015 partecipa: al concorso “Oltre il libro” promosso dalla Biblioteca Angelica di Roma dove viene premiata nella sezione Grafica e al Premio PACI di Isernia dove riceve la Menzione Vittorio Sgarbi. Dal 2014 fa parte dell’Associazione Arte Fuori Centro.

Gabriella Di Trani

PASSAGGI – 2003 – acrilici su legno – cm 100×100

Espone con un linguaggio visivo da “Luna Park” metropolitano con allusioni metaforiche ed implicazioni ironiche, attraverso pittura, installazioni, performance. Oltre a diverse esposizioni in Italia e all’estero, è presente tramite installazioni ad Opera Bosco, Museo Arte nella Natura a Calcata. Partecipa ad interventi artistici dell’Ass. Cult. Arte da Mangiare a Milano. Inoltre fa anche parte dell’Ass. Cult. Arte Fuori Centro di Roma e dell’Ass. Culturale BAU di Viareggio. Ha partecipato, alla BIENNALE MULTIMEDIALE di Londra 2004, di Istanbul 2005, a CAMERA 312 – PROMEMORIA PER PIERRE 52. Biennale di Venezia (2007), a cura di R. Maggi,. Nel 2009, ad Arte Fuori Centro, compone l’installazione SANMICHELEINISOLA a cura di I. D’Agostino. Realizza, tra l’altro, una dimensione virtuale dell’immagine “uno straordinario exploite visivo tecnologico attraverso le Macchine del Tempo” Storia Arte Italiana del 900°- G. Di Genova. Nel 2010 partecipa a bau al mart, con un poema-performance, al MART di Rovereto.. Nel 2011,presentata da G. Di Genova, partecipa al PADIGLIONE ITALIA – 54 Biennale d’Arte – Venezia. Nel 2012 propone ad Arte F. Centro l’installazione IL GIARDINO DELLE DELIZIE a cura di L.Rea, testo critico di G. Di Genova.Nel 2014, sempre ad Arte F. Centro presenta la video installazione DAL MITO DI SERAPIDE ALL’ALLEGORIA DELLA PRUDENZA .Nel 2016 FRAGILI GUERRIERE (L.Contumaciale) e L’ARCHEOLOGIA DELL’ IO (Museo Archeolico di Tolfa) 

Salvatore Giunta

FRAMMENTI – 2007 – stampa su vinile – cm 100×100

Salvatore Giunta nasce a Roma dove vive e lavora. Terminati gli studi al Liceo artistico, approfondisce lo studio delle arti applicate; si diploma in Scenografia e frequenta la facoltà di Architettura. Inizia la carriera espositiva nel ’69 con la personale “Prospetti”, al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 1964 inizia ad insegnare dedicandosi contemporaneamente alle ricerche artistiche, articolando piani e volumi, confrontandosi con lo spazio e guardando alla scultura futuristica. Pittore e scultore, Giunta si è inoltre occupato di scenografia teatrale, di cinematografia sperimentale. Agli anni ’80 risalgono i primi libri d’artista, che continuerà a realizzare per le edizioni Artein, Arteuropa e Nouvelle Justine. Negli anni nasce un sodalizio con molti poeti contemporanei arricchendo di immagini allusive i loro testi. Spazia anche nel campo della video animazione generando vere e proprie orchestrazioni di segni. Sue opere sono presenti in numerose rassegne in Italia e all’estero. Nel 2013 gli viene assegnato il Premio Mnemosine.

Silvana Leonardi

MOLTEPLICI VIE 1, 2, 3 – 2017 – trittico, olio magro grafite e pastello su carta – cm 50×50

Silvana Leonardi è nata a Roma. Le sue opere, quadri, sculture, installazioni, fotografie o libri d’artista, sono state esposte in numerosissime mostre personali e collettive in Italia, Austria, Svizzera, Francia, Germania, Malta, Egitto, e Stati Uniti. E’ presente con sue opere in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero e in sedi istituzionali, musei e fondazioni tra cui: Galleria Civica d’Arte Moderna, Spoleto, Collezione Civica, Spello (PG), Biblioteca Alessandrina dell’ Università La Sapienza, Roma, Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele II, Roma, Cafe Mozart Centro Studi, Milano, Internationale Stiftung Mozarteum, Salisburgo, Collezione Suchard e Collezione Reber, Vienna, Biblioteca del Sacro Convento, Assisi, Cathedral Museum of Mdina, Malta, Lyrik Kabinett, Monaco di Baviera, Museo MAGI, Pieve di Cento (Bologna), Archivio MUDITAC/Majorana, Roma. La sua attività è documentata in pubblicazioni edite da istituzioni e da privati e presso numerosi archivi e centri di documentazione italiani e stranieri.

www.silvana-leonardi.it

Rita Mele

CARTE DI ORME MIGRANTI – 2017 – tecnica mista su tela – cm 100×100

E’ nata ad Asmara (EE), si è diplomata presso  l’Accademia di Belle Arti di Frosinone e ha insegnato nei licei artistici e istituti d’arte di Anagni e Frosinone, città dove vive e lavora. La sua prima produzione fa riferimento allo studio del colore applicato ad una personale elaborazione dell’arazzo e del vetro, su supporti tridimensionali. Dagli anni 80 in poi, la revisione della ricerca diventa mezzo privilegiato per esprimere campi esistenziali e culturali spesso molto differenti tra loro, sia per presupposti teorici, sia per soluzioni formali. A partire dal 1997 comincia a collaborare con il mondo del jazz e – come scrive il critico musicale F.Fayenz,- i suoi dipinti diventano musicali. Nell’ultimo decennio il bianco lirismo nei racconti di viaggio e la figurazione essenziale diventano pretesto affabulatorio e surreale, mentre la materia, mescolata alla scrittura, si conferma come sigla lirica della sua poetica. Dai primi anni 90 ad oggi ha esposto in numerose mostre personali e collettive sia in Italia e all’Estero.

Teresa Pollidori

REIETTO, dal ciclo la Bestia – 2016

Nata a Caserta, ha vissuto l’età formativa a Cassino e Napoli dove ha compiuto gli studi artistici. Attualmente vive e lavora a Roma. Dopo un periodo figurativo di sapore metafisico ed impianto geometrico approda negli anni ’90 alla scultura, linguaggio con cui raggiunge la maturità espressiva attraverso forme e valori minimali. La tematica della spazialità architettonica è costante in tutto il suo percorso artistico. Ancora oggi la si ritrova nelle fotografie digitali rielaborate al computer, strumenti espressivi che utilizza attualmente e che le hanno dato l’opportunità di tornare al colore e alla figurazione. Da sempre ha affiancato alla propria attività quella di organizzatrice di eventi artistici: Nel 1995 fonda “La Biennale del libro d’artista città di Cassino”, evento che  cura tutt’ora e dal 2000 dirige lo “Studio Arte Fuori Centro” di Roma.  

Giuseppe Ponzio

INTERRUZIONI – 2017 – tecnica mista – cm 100×100

Giuseppe Ponzio, nato ad Asmara (EE), architetto, vive e lavora a Roma. Da sempre impegnato in una ricerca che vede il segno o la traccia come espressione originaria nel definire lo spazio e la  trasmissione. Ha alternato l’attività professionale svolta,  principalmente in ambito comunitario e religioso, integrando la progettazione architettonica con quella artistica. L’interesse per il segno lo porta a praticare lo  “shodo” (calligrafia orientale) da vari anni, intravedendo in questo il nucleo  che unisce rigore e disciplina alla libertà d’espressione. Partecipa ad alcune mostre nell’ambito del libro d’artista e una mostra a Tokio per la calligrafia.

Rosella Restante

NELL’ALBA – 2012 – fotoincisione in b/n – disegno in punta d’argento e matita – cm 50×70 su 100×100 

Vive e lavora ad Ostia Lido – Roma. Con la fine delle scuole d’arte (Liceo Artistico – Accademia di Belle Arti), la sua ricerca prosegue negli anni ’70 con l’osservazione della figura umana e spazia, da una prima fase espressionista principalmente pittorica, ad una concettuale attraverso la scultura , il disegno, l’incisione.    Lo spazio diventa  luogo-tempo di indagine e affermazione di identità; il fine progettuale per videoinstallazioni, fotografia,  elementi  pittorici e scultorei in vari materiali, quali  ferro, travertino,  sale. Il tutto rimanda allo sguardo un pensiero lirico, in cui l’organizzazione creativa tende alla sintesi attraverso un linguaggio minimalista e fortemente espressivo.  Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero.  

Grazia Sernia

ANDANDO – 2016 – acrilico su tela – cm 100×100

Vive e lavora a Roma, dove ha frequentato il Liceo Artistico, la facoltà di Architettura e il corso d’incisione presso la Scuola delle Arti Ornamentali di San Giacomo. Ha studiato pittura con Giuseppe Capogrossi e Giulio Turcato ed ha approfondito la ricerca nel campo dell’incisione calcografica presso lo studio di Luce Delhove e Mario Teleri Biason. Il suo lavoro sia in campo pittorico che grafico è evidenziato da una costante ricerca nella progettazione strutturale. Dal 2012 ha partecipato a tutte le manifestazioni del “Gruppo 12” e dal 2013 fa parte dell’Associazione Arte Fuori Centro. Le sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche.

Marcello Rossetti

IL RECINTO DEL TEMPIO – 2012 – legno smaltato – 40×40 su 100×100

Marcello Rossetti è cresciuto nel mondo dell’arte grazie a suo padre Pietro, con il quale ha frequentato e collaborato con gli scultori quali ad esempio Selva, Leoncillo, Burri ma soprattutto con Edgardo Mannucci che lo prende a lavorare con se. Contemporaneamente si diploma in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma. Insegna Scenotecnica all’Istituto Statale ‘Arte di Spoleto per un triennio e nel 1970 assume la titolarità della cattedra di Scenografia nelle accademie di Belle Arti di Reggio Calabria, Macerata e Roma. La sua esperienza artistica, oltre alla scultura che esplora attraverso vari materiali, comprende anche la scenografia cinematografica, televisiva e teatrale. Vive e lavora a Roma ed in Umbria.

Oriano Zampieri

MIGRAZIONE – 2017 – elementi di argilla refrattaria trattati con acquerelli e cera – cm 50×50

Dagli anni ’70 a metà degli anni ’80 si è dedicato alla ricerca formale dell’oggetto d’uso ceramico. Più tardi ha iniziato un lavoro di ricerca scultorea per il raggiungimento di una nuova essenzialità, per stabilire nuove tensioni ed equilibri. Zampieri privilegia l’uso dell’argilla come materiale per dare forma alle sue sculture, pur avendo fatto esperienza con pietra e legno. Ha partecipato a numerose manifestazioni artistiche. Ha realizzato alcune opere pubbliche. L’artista nato a Pozzonovo (Padova), vive e lavora a Roma.