Alla biografia di Bruno Buozzi di Gabriele Mammarella, ad un inedito di Ippolito Nievo e alla “Grande Guerra” presentata da Paolo Mieli gli altri riconoscimenti. Alla memoria di Franco Giustolisi il “FiuggiStoria-Gian Gaspare Napolitano, inviato speciale”.
Sono stati consegnati consegnati lunedì 1 dicembre, in una cerimonia presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, i riconoscimenti della quinta edizione del Premio Fiuggi-Storia. Il Premio, questo anno dedicato al giornalista Franco Giustolisi, è promosso dalla Fondazione “Giuseppe Levi-Pelloni” in collaborazione con il Comune di Fiuggi.
Aldo Cazzullo con “La guerra dei nostri nonni” (Mondadori) e Vittorio Sgarbi con “La lunga avventura dell’arte. Il tesoro d’Italia” (Bompiani) sono i vincitori della quinta edizione del Premio FiuggiStoria per la saggistica. Per la sezione biografie il riconoscimento va a Gabriele Mammarella per il libro dedicato alla vita di Bruno Buozzi, operaio e sindacalista, “Bruno Buozzi. 1881-1944. Una storia operaia di lotte, conquiste e sacrifici (Ediesse)
A Milena Agus e Luciana Castellina il premio per la sezione romanzo storico per il libro “Guardati dalla mia fame” (Nottetempo).
Per la sezione Multimedia: 1914-1918 Grande Guerra. 20 documentari presentati da Paolo Mieli, prodotti da Rcs e da Rai Storia con la conduzione di Carlo Lucarelli e la consulenza storica di Antonio Gibelli e Mario Isnenghi. Per la sezione inediti: I Nievo e la Storia, una passione di famiglia a cura di Ugo M. Olivieri. (Gaspari-Udine)
Nel corso della cerimonia l’editorialista de L’Espresso Bruno Manfellotto ha ricordato la figura e l’opera di Franco Giustolisi alla cui memoria é stato assegnato il “FiuggiStoria-Gian Gaspare Napolitano, inviato speciale”.
Sono anche stati salutati anche i vincitori della quinta edizione del Premio FiuggiStoria “Lazio Meridionale” celebratasi a Fiuggi a fine settembre: Dario Petti autore de “La palude rossa” edito da Annales, Giuseppe D’Onorio autore di “Hoc Opus. Le campane e i campanili di Ferentino nella storia della città” e l’Associazione Antares di Piedimonte San Germano per il documentario “Dopo Cassino, Piedimonte San Germano”.