1919-2019: il secolo del Bauhaus

Dopo 100 anni i principi fondanti della storica scuola di Weimar sono più che mai attuali. Il 29 aprile prossimo, per gli appuntamenti denominati “I Lunedì di via Vittoria” (via Vittoria, 24, Roma – ore 16,30) Paola Sonnino e Pino Pelloni saranno alle prese con il racconto delle celebre scuola di Weimar.

Il 2019 è l’anno di importanti celebrazioni per l’architettura. L’anno è infatti iniziato con gli eventi dedicati ai sessant’anni di un edificio icona dell’architettura mondiale, il Guggenheim Museum di New York progettato da Frank Lloyd Wright e prosegue con l’anniversario del Bauhaus, una scuola e un movimento culturale che ha profondamente caratterizzato il XX secolo. 100 anni fa, nell’aprile del 1919 l’architetto Walter Gropius pubblicò il Manifesto e programma del Bauhaus statale di Weimar, primo atto ufficiale della celebre scuola e del movimento che innovarono profondamente l’architettura, il design, le arti applicate e l’arte del 900. La scuola fondata a Weimar da Walter Gropius riuniva insieme un istituto superiore di belle arti e una scuola di arte applicata con una nuova sezione dedicata all’architettura. Si trattava di una nuova scuola destinata a formare gli architetti del futuro, professionisti con competenze tecniche, artistiche e artigianali che avrebbero potuto rispondere alle necessità dei nuovi cittadini.

Walter Gropius

Il termine Bauhaus era stato ideato dal fondatore della scuola e richiamava il termine medievale Bauhütte che indicava la loggia dei muratori. Erede delle avanguardie anteguerra, il Bauhaus fu una Scuola, ma rappresentò anche il punto di riferimento fondamentale per tutti i movimenti d’innovazione nel campo del design e dell’architettura del XX Secolo. Il successo di questa corrente è legata ai suoi insegnanti, appartenenti a nazionalità diverse, che furono figure di primissimo piano della cultura europea come Wassily KandinskyPaul Klee, Feininger, Bayer, Breuer e Schlemmer. 

Dal 1925 la scuola si spostò a Dessau, nel famoso edificio progettato dallo stesso Gropius e vero manifesto del movimento razionalista di quegli anni. Gropius fu sostituito alla direzione della scuola di Dessau da Hannes Meyer, a cui successe Mies van der Rohe fino alla chiusura definitiva del Bauhaus da parte dei nazisti. Paradossalmente proprio la chiusura della scuola da parte dei nazisti e la conseguente dispersione degli insegnanti all’estero permise la massima diffusione delle idee e delle esperienze maturate nel Bauhaus, basti pensare agli stessi Mies van der Rohe e Gropius che continuarono nella loro attività di insegnamento rispettivamente all’ITT di Chicago e all’Harvard University.